Le opere SCART alla Milano Beauty Week 2024

Le opere SCART alla Milano Beauty Week 2024

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26 settembre 2024

Le opere SCART alla Milano Beauty Week 2024

Alla Milano Beauty Week 2024, anche l’arte contribuisce a raccontare il futuro sostenibile nel settore dell'health & beauty.

Dal 26 al 29 settembre, i visitatori saranno guidati a Palazzo Giureconsulti, nell’ambito del progetto “Never Ending Beauty”, in un viaggio unico attraverso diciassette quadri SCART dedicati a personaggi che incarnano diverse declinazioni dell’estetica: Brigitte Bardot, Alain Delon, Carla Fracci, Giorgio Armani e molte altre icone internazionali prendono vita attraverso ritagli di pelle, fili elettrici, bottoni, cerniere, e altri rifiuti industriali, che nella materioteca SCART diventano materia prima per plasmare volti ed espressioni.

Tra le opere esposte, una speciale anteprima del quadro del Duomo di Milano realizzato interamente con scarti di prodotti cosmetici (come applicatori per mascara, flaconi vuoti di smalto, ritagli di plastica e cartoncino, ecc.), rende omaggio alla bellezza senza tempo del simbolo milanese e al suo ruolo come emblema della città.

Effetto macchiaiolo di incredibile profondità

Diversi per soggetto, ambientazione e materiali, tutti i quadri sono però uniti dal medesimo taglio macchiaiolo. Da vicino, le materie di cui sono costituiti, parlano ognuna per sé, restituendo agli occhi solo la propria singolarità. A mano a mano che ci si allontana, l’insieme restituisce immagini di incredibile nitidezza e profondità, in un gioco di colori e rimandi capace di emozionare.

Il Duomo che nasce dagli scarti cosmetici: l’opera in anteprima di SCART

A Milano, l’idea di bellezza perpetua è incarnata soprattutto dal Duomo, che non è solo il simbolo della città, ma rappresenta la magnificenza capace di attraversare epoche e generazioni. L’opera fulcro di questa esposizione SCART sarà, appunto, il quadro della cattedrale milanese in formato 200x160 cm, realizzato interamente con scarti di prodotti cosmetici appositamente raccolti e lavorati dall’artista Maryam Ghanbarian, dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze.

In quest’opera, esposta nel loggiato, dunque visibile anche da piazza dei Mercanti, il rifiuto che attraverso l’arte acquista una vita potenzialmente senza fine, rende omaggio al capolavoro che da oltre seicento anni rappresenta nel mondo la bellezza di Milano e del gusto italiano.

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