Arte del riciclo creativo: il teatro del silenzio indossa rifiuti | Scartline

Arte del riciclo creativo: il teatro del silenzio indossa rifiuti | Scartline

L’impronta SCART nel mondo dello spettacolo

Palcoscenici che raccontano la nuova vita dei rifiuti

Con SCART, i palchi si arricchiscono di un’espressione artistica senza precedenti. Dalle sofisticate scenografie di "Mediterranea", che si erge sul lago di Lajatico, fino alle parrucche e ai copricapi dell'opera "Andrea Chénier", realizzati con materiali insoliti come le solette di scarpe. Tutto parla di rinascita e ogni elemento diventa parte integrante di performance che lasciano il segno nella memoria del pubblico.

SCART veste il Teatro del Silenzio

Anche il Teatro del Silenzio abbraccia l'arte del riciclo creativo. La nostra collaborazione ha portato alla creazione di abiti di scena indossati da soprano di fama mondiale e da étoile come Carla Fracci, oltre a scenografie imponenti per spettacoli straordinari.

2019

Quattordicesima edizione del Teatro del Silenzio (2019). Ritagli di pelle, tranci di stoffa colorata, poliaccoppiati di carta, plastica e gomma, componenti elettrici difettosi, guarnizioni e tanti petali di fiori finti danno vita ad un tripudio di colori infiniti. L’abito ritratto in questa pagina è stato indossato anche da Rosario Fiorello a Sanremo 2021 durante la prima serata del Festival.

2018

Per la XIII edizione del Teatro del Silenzio (2018), Andrea Bocelli porta in scena l’opera di Umberto Giordano “Andrea Chénier”. La collaborazione con la costumista Lorena Marin, docente alla Verona Opera Accademy, porta alla realizzazione di oltre cento parrucche e copricapo realizzate con solette di scarpe.

2017

Per la XII edizione del Teatro del Silenzio (2017), SCART realizza quattrocento tra abiti e accessori e veste di bianco anche l’étoile Carla Fracci.

Teste equine e maschere in cartone riciclato, macro ventagli in plastica e pluriball, e poi corni, scudi e tiare sono alcuni dei numerosi elementi scenografici dello spettacolo.

2016

Oltre 350 i costumi di scena realizzati per l’XI edizione del Teatro del Silenzio, e indossati dai componenti del coro, dai ballerini, e dai numerosi performer.

2014

Per la IX edizione del Teatro del Silenzio SCART ne interpreta la scenografia. Negli anni precedenti le colline di Lajatico avevano già ospitato opere di artisti contemporanei come Igor Mitoraj e Mario Ceroli, Hans Peter Ditzler e Arnaldo Pomodoro. Nel 2014 da un’idea di Angela Nocentini e Maurizio Giani nasce “Mediterranea”: timpani, colonne, capitelli diroccati irrompono sulla scena di una natura incontaminata dove i rifiuti diventano per la prima volta, strumento per il recupero della storia.

Tre grandi timpani, realizzati dall’unione di centinaia di rifiuti rigorosamente bianchi si innalzano sopra colonne stilizzate: braccia, busti di manichino, taniche, fustini, flaconi sono diventanti l’imponente scenografia del Teatro del Silenzio 2014. Sui numerosi scaloni di “Mediterranea” spuntano anche cavalli, colonne, timpani e statue raffiguranti dèi e personaggi della classicità. Si tratta di vecchie statue anche rotte e rovinate dal tempo, realizzate negli ultimi decenni per le scenografie del Teatro Comunale di Firenze e che, grazie a SCART, sono tornate in scena ancora una volta
“Mediterranea” è lunga 60 metri e nel punto più alto raggiunge i 10 metri. L’opera si sviluppa sul muro di travertino intorno al lago di Lajatico. Qui sono state impilate centocinquanta cisterne usate di consueto per la raccolta dei reflui, per simulare le mura diroccate di una città che si erge a simbolo dell’intera civiltà occidentale.
2013

L’artista britannico Lindsay Kemp dell’edizione 2013 del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli mentre incanta una platea proveniente da ogni parte del mondo.
Sullo sfondo gli abiti realizzati da SCART per tutti gli elementi del coro

Elemento della scenografia realizzato con un cassonetto per la raccolta della carta.

Oltre a Kemp anche Pino Daniele, Simona Molinari, Anastasiya Petryshak, Peter Cincotti e Riccardo Cocciante si esibiscono insieme al più famoso tenore italiano vivente.

2012

In quel declivio naturale dove Lajatico ha regalato alla Toscana il Teatro del Silenzio, luogo amato e apprezzato in tutto il mondo, SCART realizza per lo spettacolo di Andrea Bocelli nel 2012, gli abiti di scena indossati dalle soprano.

I negativi di stampa di suole per scarpe diventano l’abito della Madama Butterfly al Teatro del Silenzio, 2012. 

In basso: Maurizio Giani e Vinicio Capezzuoli nel backstage del Teatro Del Silenzio con Sabina Cvilak

Tenore e cantante

Andrea Bocelli

Il riciclo creativo è una scintilla: come tale è in sé modesto e nondimeno può innescare un incendio. La speranza è che possa infiammare le coscienze, ribadendo che la terra su cui viviamo – come la saggezza popolare ricorda – non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli

Coreografo

Luca Tommasini

Ho iniziato ad allenarmi da bambino con la creatività, mi inventavo i giocattoli che nessuno mi regalava con le cose che trovavo per strada... quando ho conosciuto Maurizio Giani di SCART ho deciso di applicare lo stesso concetto di quando ero bambino e con il mio super team artistico siamo riusciti a creare scenografie e costumi da rifiuti e scarti che hanno emozionato e meravigliato il mondo.

Costumista

Claudia Tortora

Non avrei immaginato che entrare nel mondo degli scarti industriali diventasse per me un’esperienza magica. Ridare vita a qualcosa che sembra, agli occhi di tutti, “morto” è scrivere una nuova storia, vedere le cose con un’altra emozione, in altre forme, con una diversa fantasia, con un significato inedito. È stata per me una sfida e una possibilità unica dare piena libertà alla mia creatività e comprendere che tutto si può sempre trasformare e che non c’è assolutamente nulla da buttare definitivamente.

Teatro Fonte Mazzola

Scenografia e costumi per la Cavalleria Rusticana dell’estate 2017 al Teatro Fonte Mazzola di Peccioli, in provincia di Pisa.

SCART approda a Xfactor

Nel novembre 2016, SCART viene coinvolto nell’allestimento della scenografia di Xfactor. Il set del programma televisivo diventa così un’espressione tangibile di come l’arte riportare in vita ciò che è destinato a sparire.